Tu che già ci conosci e sei
capitato qui.....
Ascolta. Considera un esercito di 8
milioni di militi. Per questo esercito niente è più banale di una
baionetta. Ogni soldato ne ha una.
Ascolta. Considera tutti i giornalisti
del mondo: niente è più banale per questa moltitudine del foglio su
cui scrivono.
Ascolta. Considera un banchiere: quel
che possiede di più banale? Una banca.
Ascolta. Se navighi in “rete”
vedrai che lì non c'è nulla di più banale di un blog.
La banalità impera nel mondo. Ma
dentro tanta banalità, se guardi bene:
vedi un milite di molto al di sopra
della banalità: la sua baionetta l'ha ficcata dritta in gola al
nemico;
vedi un giornalista tanto poco banale
da scrive il vero;
e, difficile da vedere, ma se guardi
bene forse scorgi uno strano banchiere: crede nella giovinezza delle
idee e su di esse non fa usura. È di fede musulmana? Non ce n'è uno
simile in tutto l'Occidente? Sarà il segno dei tempi.
E guarda qui, in questa rete: la
banalità è affogata al largo dei bastioni di Orione. Baluardi
marini che Orion ha edificato oltre gli eremi e i castelli che abita,
là, nelle prossimità del mare aperto dove più che altrove si
gioca il destino della Metropoli ormai invasa da barbari variopinti.
Li vedi? innalzano stendardi rosa, emblemi di un disgustoso
disfacimento organico. Si agitano, ondeggiano, strillano. Ebbri di
follia. Il ciclo dei tempi dona loro il ghigno della jena.
Ma Orione ha difese avanzate; da esse
partono gli assalti alle truppe rosa del politicamente corretto che
infestano i mari e convergono sulla Metropoli. Da veloci barchini
partono raffiche all'indirizzo degli immensi e numerosi mezzi da
sbarco. Si ha in animo di interdire il trasporto menzognero e
ipocrita di demenziali narrazioni.
Era il 1984 quando Orion lo si volle
privo di clava ma di arco armato. Da una piccola tipografia alle
falde dei monti di quel Piemonte già culla della nuova Italia
l'arciere doveva colpire oltre le mura dell'ortodossia ideologica.
Instancabile, per oltre vent'anni, puntualmente ha scoccato frecce.
Poi il destino ha voluto che si dovesse cimentare in una imprevista
battaglia impossibile da evitare e da vincere ma che andava
combattuta. Ne è uscito a pezzi ma non domo e del resto, prima di
piegare le ginocchia sotto una caterva di colpi, Orion si era portato
dentro le mura della Metropoli, al centro dei nuovi meccanismi. Ha
curato le ferite e osservato, studiato e considerato le nuove
dinamiche.
Ci sono voluti anni ed è stato
necessario attendere. Ora però è giunto il tempo di ritornare sul
terreno di battaglia. Lo stendardo rosa sventola sulla più alta
torretta del municipio della grande Metropoli. Il proclama dei nuovi
mezzadri dal Potere insediati nel palazzo annuncia urbi et orbi
l'obiettivo da conseguire: sfarinamento dei patrimoni e
dell'identità, aggressione continua al radicalismo italiano,
apertura all'indefinito, al grigio, all'informe.
Non è che i mezzadri che hanno
preceduto fossero migliori. Semplicemente erano più ingordi e privi
di una intelligenza progettuale: cavalcavano l'affare senza soluzione
di continuità. E quindi erano vissuti dagli incalzanti. Questi che
sono appena arrivati invece sanno perfettamente cosa vogliono, come
conseguirlo e chi può impedire loro di compiere il misfatto.
Orion ha atteso invano le truppe di
rincalzo. Tanti si sono promessi nell'aiuto. Tanti hanno tradito,
vergognosamente abbandonato la postazione: troppo faticosa da tenere.
Tanti. Aspettando le truppe che non sono mai giunte. Alla Fortezza
Bastiani il giovane tenente Drogo aspettava che all'orizzonte, al di
là del deserto si materializzasse l'orda nemica. Orion ha atteso che
fossero bonificate le promesse e nell'attesa ha ripensato se stesso,
preso le misure al mostro che avanza. Ha capito che dopo la clava
anche l'arco si è fatto insufficiente. Serve ben altro armamentario.
Perché il nemico non ti affronta più né con clava né con arco. Si
è fatto liquido. Pervade gli anfratti di ogni anima. È allora
necessario adeguarsi.
Tutta la nazione è in pericolo, tutta
la nazione soffre. Milano soffre di più e in ogni caso non c'è
salvezza per l'Italia se Milano non viene recuperata al pensiero e
alla progettualità di avanguardia. Per questo qui e ora Orion si
riposiziona e torna al combattimento.
Anche con uno strumento banale come un
blog.
Tu che non ci conosci e sei capitato
qui...
Declinarti la nostra identità? Non
serve. Noi veniamo da lontano e andiamo lontano. Abbiamo maneggiato
tanti strumenti, tanti linguaggi, impugnato armi di ogni tipo. Noi
siamo i nostri padri e i padri dei nostri padri, figli dei nostri
figli. C'eravamo prima. Ci saremo anche nel futuro. Tu che non ci
conosci hai poche possibilità di salvare te stesso dalla banalità
del pregiudizio e della faziosità ideologica. Una di queste passa
attraverso la tua volontà di essere per un momento oltre. Oltre
tutte le muffe ideologiche disseminate in tutti i linguaggi a
disposizione dell'umano di ogni latitudine e longitudine.
Ascolta. Ti hanno detto che noi siamo:
intolleranti e vogliamo limitare la tua
libertà;
privi di cultura e la temiamo;
insensatamente violenti;
contro i deboli e a favore dei potenti;
con i ricchi contro i poveri;
contro la natura;
socialmente discriminanti.
Fatti pellegrino e passa di qui ogni
tanto. Spogliati dei pregiudizi e pensa con la tua testa. Forse
capirai:
che le idee fondate sulla gerarchia
organica non limitano la libertà ma la esaltano;
che le idee sono cadaveri quando
diventano ideologie e noi coltiviamo idee;
che noi siamo uomini liberi;
che nulla è più disumano dello
sfaldamento identitario;
che essere per l'integrazione è la
giusta risposta alla innaturalità dell'assimilazione;
e scoprirai che questo blog non è né
banale né scontato.
E ora basta. Abbiamo detto anche
troppo. Ora fuoco alle polveri.
4 commenti:
so per certo che i bastioni di Orion saranno la bussola mai disponibile-se non per contingenze strategiche-all'alleanza con la destra e la sinistra ,strumenti politici ,dei banchieri e delle multinazionali che oggi strozzano la Grecia.
x Francesco. Dai Bastioni, prima di tutto, terremo sotto controllo Milano. Per l'Italia oggi qui si gioca una partita importante.
Sarò un attento lettore, pronto a viaggiare fra le cose che noi umani non abbiamo mai visto.
O forse che abbiamo già visto, ma dimenticato.
Buona Fortuna
Insomma, siete fascisti.
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